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Problematiche relazionali

Aspetti disfunzionali della personalità e del carattere

Condizioni che ingenerano sofferenza e possono essere fonte di difficoltà relazionali e di disagio nei rapporti interpersonali sono tendenzialmente infinite. Alcuni esempi possono riguardare i disturbi d’ansia, gli attacchi di panico, i disturbi depressivi, le alterazioni dell’umore, il discontrollo della rabbia, i sensi di colpa, la vergogna patologica, le preoccupazioni e i pensieri costanti per il giudizio altrui, le rimuginazioni continuee, il dubbio perenne, l’incapacità di prendere decisioni, la mancanza di autoregolazione personale, i sentirsi per la maggior parte del tempo sbagliato/a, l’incapacità di dire no agli altri, le difficoltà legate alla sfera sessuale, ecc.

Sebbene tutte le manifestazioni comportamentali rappresentino un tentativo di compromesso tra noi e la realtà esterna, le condizioni disfunzionali, che ingenerano anche problematiche relazionali, riflettono lo sforzo della persona di adattarsi non solo al mondo esterno ma anche alle restrizioni imposte dal proprio mondo interno. Le modalità fondamentali con cui questi pattern disfunzionali si possono integrare sono manifeste in termini di sintomi e aspetti caratteriali.

Sintomi e Disturbi

I sintomi sono pattern comportamentali che vengono vissuti come fenomeni egodistonici indesiderabili e che non fanno propriamente parte della propria personalità. Solitamente si desidera consapevolmente di potersene liberare e, non di rado, questa consapevolezza conduce a cercare aiuto.

Ansia, depressione, alterazione dell’umore, ossessioni, compulsioni e fenomeni di conversione ne sono esempi tipici. Con il passare del tempo si può giungere ad adattarsi ai propri sintomi, imparare a conviverci e persino sfruttarli.

Tuttavia, restano sempre alieni all’esperienza fondamentale della propria persona, in quanto vengono fondamentalmente vissuti come estranei.

Aspetti caratteriali e sindromi di personalità

I tratti caratteriali disfunzionali sono pattern comportamentali più generalizzati che si incorporano nella personalità complessiva della persona. Sono egosintonici, sia perché vengono percepiti come parte di noi stessi sia perché non si riesce a considerarli come patologici (talvolta, anche quando ci si rende conto della loro indesiderabilità, si ritiene che riflettano semplicemente “natura” della persona).

Questi tratti difficilmente portano a cercare assistenza, sebbene le loro conseguenze sociali, rappresentano i fattori precipitanti che conducono alla richiesta di una consultazione psicologica. La sfiducia, l’avarizia, l’irresponsabilità, l’impulsività, l’aggressività, la compulsività, la timidezza, il controllo continuo, ecc. sono esempi comuni di tratti caratteriali che possono ingenerare difficoltà interpersonali.

Il massimo nocumento indotto da alcuni tratti caratteriali non è costituito da ciò di cui la persona soffre, bensì dalle mancanze (sul piano affettivo, cognitivo, comportamentale e relazione) che ne derivano.

Perché rivolgersi ad uno psicoterapeuta?

Rivolgersi ad uno psicoterapeuta è un momento delicato e carico di ansia. Prevede l’esposizione di se stessi di fronte ad un’altra persona. Le difficoltà psicologiche, rispetto ai problemi fisici, sono quasi sempre vissute come maggiormente intime. Sono fortemente avvolte da un senso di pudore e riservatezza. Allo stesso tempo però il colloquio clinico con uno psicoterapeuta è  anche l’inizio del percorso di cura.

Migliorare la salute psicofisica, proteggere le relazioni interpersonali

L’equilibrio psicofisico della persona è dettato da un insieme di fattori interni ed esterni. Presenti e passati. Consapevoli ed inconsci. Ciò che la personalità di un individuo rappresenta è il miglior adattamento possibile che tale persona ha raggiunto nel suo percorso di crescita e formazione. Aumentare la comprensione di sé (capire come siamo fatti e come ci relazioniamo con gli altri) è dunque fondamentale.

Il fine della terapia è di trasformare il modo di rapportarsi con se stessi e con gli altri in modo funzionale ai propri scopi.

Come funziona la psicoterapia?

La psicoterapia è una modalità di trattamento delle difficoltà che a livello cognitivo, affettivo, comportamentale e relazionale possono compromettere la vita sociale di una persona. La psicoterapia mira a superare o ridurre i sintomi disfunzionali che limitano la vita dell’individuo e per farlo va alla ricerca del significato di tali sintomi.

E’ un percorso di lettura e di comprensione dei significati che stanno dietro il modo di fare, pensare e sentire della persona. E’ nel contesto di vita della persona, nell’analisi del rapporto fra malato e malattia che si determina il processo di guarigione, aumentando il benessere e la soddisfazione personale.

Molto spesso la terapia può riguardare singoli aspetti disfunzionali della personalità di un individuo (tratti o stile di personalità), restituendo un’esperienza di vita psico-sociale più genuina e soddisfacente ed evitando allo stesso tempo che si possano aggravare in forme maggiormente compromettenti (disturbi di personalità).

Inoltre in alcuni casi la psicoterapia può essere usata in combinazione con un trattamento farmacologico o altre terapie.